L′EMDR, acronimo di Eyes Movement Desensitization and Reprocessing, è uno strumento molto utile e potente nell′ambito del lavoro terapeutico, ed è la metodologia di eccellenza che utilizzo da circa 12 anni poiché abbrevia il lavoro terapeutico e i risultati hanno una evidenza scientifica ormai comprovata.
Si tratta di un metodo innovativo che permette l′elaborazione dei vissuti traumatici attraverso il movimento oculare e che mi ha letteralmente conquistata, grazie a risultati terapeutici sorprendenti e soddisfacenti per i pazienti.
Questo scrive Francine Shapiro, ideatrice del metodo EMDR: "Il tempo non guarisce tutte le ferite. Anzi, se l′evento traumatico non viene adeguatamente rielaborato, il trascorrere del tempo ne "congela" il ricordo nel cervello, generando reazioni automatiche di sofferenza e disagio.

Lo sa bene chi, anche dopo molti anni, continua a provare la stessa rabbia, lo stesso identico dolore o rancore, come se il tempo non fosse mai passato. Secondo il modello EMDR le esperienze traumatiche possono arrivare a sopraffare il sistema di elaborazione adattiva dell′informazione, non consentendogli di fare i collegamenti interni necessari per giungere a una risoluzione interna delle esperienze stesse. L′EMDR tiene conto dunque di tutti gli aspetti di un′esperienza stressante o traumatica: cognitivi, emotivi, comportamentali e neurofisiologici, utilizzando i movimenti oculari o altre forme di stimolazione bilaterale allo scopo di ristabilire l′equilibrio eccitatorio/inibitorio, migliorando così la comunicazione tra emisferi cerebrali.
In sintesi, si tratta di riportare il sistema nervoso al suo fisiologico funzionamento con un metodo assolutamente ecologico.